O "shownarlismo" de Paulo Henrique Amorim no #ProgramaDiferente

O jornalista Paulo Henrique Amorim, atualmente na Rede Record e editor de um blog próprio, o polêmico Conversa Afiada, completa mais de 50 anos de carreira com passagens por alguns dos mais importantes órgãos de imprensa e TVs do país (Rede Globo, Revista Veja, Revista Exame, Rede Bandeirantes, Jornal do Brasil, TV Cultura, entre outros), e reúne em livro este meio século de atividade profissional recheada de processos na Justiça: "O Quarto Poder - Uma Outra História".

O #ProgramaDiferente, da TVFAP.net, entrevistou Paulo Henrique Amorim, além de acompanhar uma palestra do jornalista e o lançamento na Livraria Cultura do Conjunto Nacional, na Avenida Paulista.
Controverso, Amorim fez o que se esperava dele (meio jornalista, meio showman): atacou a Globo e a família Marinho, o povo de São Paulo, o PSDB, o Ministério Público, a Polícia Federal, o Ministro da Justiça e exaltou as maravilhas que só ele e seus seguidores enxergam nos governos de Lula e Dilma.
Ele falou ainda da "democratização" da mídia, elogiou a recém aprovada Lei do Direito de Resposta e comentou a condenação sofrida por injúria racial ao afirmar que o jornalista Heraldo Pereira, da Globo, era um "negro de alma branca". Vale a pena conferir.

Mulheres presas no Brasil: discriminação, preconceito e violência

O tema das mulheres presidiárias no Brasil está em pauta: da notícia de uma presa grávida que deu à luz em solitáriano Rio, após detentas de celas vizinhas pedirem ajuda em vão, passando pelo livro "Presos que Menstruam: A Brutal Vida das Mulheres Tratadas como Homens nas Prisões Brasileiras", da jornalista Nana Queiroz (veja entrevista exclusiva), até o artigo "Prisões Femininas", da socióloga Julita Lemgruber, publicado nesta semana no espaço de Marcelo Freixo, na Folha de S. Paulo, em apoio ao movimento #AgoraÉQueSãoElas, o fato é que está se discutindo como nunca o assunto das mulheres encarceradas.

Não que seja um problema novo. Ao contrário. A história se repete há décadas, mas é tabu. Se as mulheres livres nas ruas já sofrem preconceito, discriminação e violência, imagine como é a vida atrás das grades. O livro da jornalista Nana Queiroz deve virar filme em 2016. O curioso é que, há 24 anos, o jornalista Mauricio Huertas - então um jovem estudante universitário - já tratava do mesmo tema em documentário.

A TVFAP.net exibe com exclusividade o documentário "As Filhas da Culpa", produzido em 1991. Apesar de passado tanto tempo entre um trabalho jornalístico e outro, a atualidade do assunto impressiona.


#ProgramaDiferente homenageia os 30 anos das conquistas democráticas e dos direitos humanos no Brasil: de D. Paulo Evaristo Arns a Jean Wyllys

O #ProgramaDiferente desta semana prossegue a série especial que faz referência aos 30 anos da redemocratização do Brasil com personagens históricos da luta contra a ditadura. A democracia e o pluripartidarismo dão o tom do programa.

Da lembrança do cardeal-emérito de São Paulo, D. Paulo Evaristo Arns, que foi homenageado com uma missa na presença, entre outros, do prefeito Fernando Haddad e do governador Geraldo Alckmin, à entrevista do jornalista Marco Antonio Rocha, que rememora os 40 anos do assassinato de Vladimir Herzog e analisa a atual crise política do país.

O "olhar diferente" da semana mostra o pré-lançamento do documentário #EuJeanWyllys, que retrata três anos de acompanhamento do deputado federal do PSOL, sua atuação política, as conquistas, os percalços e perrengues na luta por igualdade, diversidade e direitos humanos. A causa LGBT e reações de ódio e preconceito são o fio condutor deste documentário.

O #ProgramaDiferente é exibido na TVAberta de São Paulo todos os domingos, às 21h30.


Alberto Aggio: "L’altra Faccia del Brasile"

Nel corso di un recente e interessante convegno sulla situazione del Brasile (svoltosi a Roma all’Istituto della Enciclopedia Italiana-Treccani) e condotto da Donato di Santo, ha destato una particolare attenzione l’intervento del professore brasiliano Alberto Aggio davanti a numerosi Ambasciatori, politici e studiosi di questo grande Paese latino americano.  In contrasto con l’intervento dell’Ambasciatore brasiliano Ricardo Neiva Tavares (che Punto Continenti ha pubblicato per intero - http://puntocontinenti.it/?p=8598) Aggio ha descritto una realtà molto diversa del suo Paese e quindi ci è sembrato particolarmente interessante andare a intervistarlo.

 

Professore di Storia Contemporanea nello Stato di San Paolo del Brasile, Aggio ha compiuto studi e seminari a Valencia in Spagna e all’Università di Roma 3, oltre a insegnare all’Università di Santiago del Cile e di Compostela in Spagna. Collaboratore del prestigioso giornale di San Paolo ‘O Estado de Sao Paolo’ Aggio scrive per numerosi giornali e riviste in molti Paesi. Inoltre è autore di diversi libri di successo tra cui ‘Democrazia e socialismo: l’esperienza cilena’, ‘Fronte popolare’, ‘Radicalismo e rivoluzione passiva in Cile’, ‘Una nuova cultura politica’, ‘Gramsci e la vitalità di un pensiero’, ‘Politica e società in Brasile’, ‘Pensare il Secolo XX’, ‘Gramsci nel suo tempo’. Il suo libro più recente è ‘Un posto nel mondo – Saggio di storia politica latino-americana’. Attualmente collabora con il Sito Gramsci e il Brasile (www.gramsci.org) ed è membro della redazione della rivista ‘Politica Democratica’ edita dalla Fondazione Astrojildo Pereira.  

In questo momento il Brasile si trova in una situazione economica difficile. Ciò dipende soprattutto dalla congiuntura internazionale o anche da fattori interni?

La crisi brasiliana non deriva direttamente dalla crisi economica internazionale. Essa dipende da scelte sbagliate realizzate nel corso del primo mandato della Presidente Dilma Rousseff. Queste decisioni hanno inciso sulla gestione finanziaria del Governo generando un forte deficit e rendendo complicato il finanziamento di progetti pubblici infrastrutturali e la stessa gestione della macchina governativa.

Dopo la vittoria elettorale nell’ottobre del 2014, Dilma ha dovuto cambiare rotta e adottare misure che non erano inserite nel suo programma o nei discorsi effettuati in campagna elettorale, con tagli in diverse aree, tra cui la Sanità e l’Istruzione. Ciò si è rivelato abbastanza condizionante e ha colpito l’immagine e la popolarità della Presidente. A causa di questo inganno elettorale è diminuita la sua popolarità e la credibilità. La crisi ha, quindi, radici interne. La crisi politica ha avuto ripercussioni sul piano economico e nel 2015 la recessione è arrivata al 3% del Pil, mentre si prevede un 2% per il 2016. Altri Paesi Latino americani, come ad esempio il Cile, il Perù e la Colombia, non si trovano nella situazione del Brasile.

I giornali parlano molto di impeachment contro la Presidente Dilma Roussef del Partito dei Lavoratori (PT) per aver utilizzato impropriamente fondi bancari per programmi sociali. Secondo lei il pericolo di una destituzione esiste concretamente?

E’ in corso tutta una battaglia politica per le strade e in Parlamento che tra le altre cose chiede l’impeachment della Presidente. E’ possibile che questa richiesta vada avanti o no. Molto dipende da come la battaglia si svilupperà. C’è tuttavia un equivoco nella domanda: Dilma non ha usato le risorse delle banche pubbliche per finanziare programmi sociali. Già è stato dimostrato che non fu così. Queste risorse sono state usate per investimenti in società private che beneficiano di linee di credito dalle banche pubbliche. Ciò evidenzia uno squilibrio nell’utilizzo  delle risorse pubbliche nonché una scelta discutibile sul piano giuridico.

In questi giorni Dilma riesce a mantenersi a gala grazie alla fedeltà in Parlamento del suo alleato il Partito del Movimento Democratico Brasiliano (PMDB). Questo partito esprime il vice Presidente della Repubblica Michel Temer, che sarebbe il diretto beneficiario nel caso della proclamazione di impedimento della Presidente. Ma il partito sa anche che la situazione economica e finanziaria del Paese è compromessa e che non può assumere il potere in assenza di una reale alternativa. Per questo il PMDB non rompe con il PT, passando all’opposizione. Di conseguenza l’impeachment rimane in sospeso. D’ora in poi il Paese avrà una serie di Governi tampone, con cambiamenti di Ministri che cercano di evitare l’impedimento e recuperare qualche credibilità, con l’obiettivo di sopravvivere fino al 2018, quando sperano di tornare al potere con Lula.

Molti sostengono che la caduta della Roussef generebbe un vero caos politico. Già oggi ci sono 28 partiti in Parlamento che hanno grandi difficoltà ad accordarsi. Come si uscirà da questa situazione?

Non credo che una eventuale caduta di Dilma provocherebbe un caos politico. L’Istituto dell’impeachment fa parte della Costituzione del 1988 ed è stata utilizzata contro il Presidente Collor de Melo. Il problema è politico nel senso che si tratta di capire fino a che punto il PT e la sinistra, che si oppone ad esso ma lo sostiene, riuscirà a resistere e in che forma. Non si sta, comunque, alimentando una lotta di classe aperta contro un governo rivoluzionario. I Governi del PT non sono stati e non sono di questa natura. Tanto meno si sta pianificando un golpe. L’impedimento di qualsiasi Presidente del Brasile è parte dell’Ordine Costituzionale vigente, quello che si sta facendo è pienamente legittimo.

Dall’altro lato la frantumazione politica è un fatto reale. Comunque, non sono i piccoli partiti a complicare la situazione ma i grandi. La situazione politica è drammatica in ragione del fatto che i grandi orientamenti politici del Paese non riescono a costruire un consenso politico. La causa principale è che non c‘è più alcuna fiducia tra gli imprenditori, la classe media, i lavoratori e altri nel Goveno guidato dalla Dilma e nel PT. E’ un equivoco sostenere che la crisi è determinata dall’opposizione o dalla frammentazione politica. La crisi politica e la perdita di credibilità è stata provocata all’interno del Governo e non al suo esterno.

In questo momento Lula, che è l’eminenza grigia del Governo Dilma, ha assunto il comando politico del Paese e cerca di rinsaldare il PT per tutelare il Ministro delle Finanze e la sua proposta di riaggiustamento fiscale, che è l’unico modo per recuperare la credibilità tra gli imprenditori, per evitare l’esplosione dell’inflazione e per fermare la recessione. Più di questo il Governo Dilma non è in grado di fare, oltre a compiere manovre per impedire l’impeachment.

A proposito di Lula si parla di un possibile accordo con l’ex  Presidente Enrique Cardoso, cioè, con l’altro grande ‘vecchio’della politica brasiliana. Lo ritiene possibile?

E’ un sogno che non si può più avverare. Ritengo del tutto improbabile un accordo tra Lula e Cardoso. Lula da molto tempo ha scelto quale strategia perseguire: fare alleanze e sottomettere gli alleati. Come si dice in Brasile: il PT non cerca alleati ma sudditi. E Cardoso non si presta a questo gioco. Gli alleati del PT si stanno muovendo per mantenere il coltello il più vicino possibile alla gola di Dilma e del PT. Il PMDB ha già annunciato che alle prossime elezioni presidenziali del 2018 avrà un candidato proprio e non starà più con il PT. Di conseguenza il Partito dei Lavoratori è un attore che sta vivendo il suo declino storico.

Come vede il futuro del Brasile?

E’ molto difficile fare previsioni certe in questi giorni. Il Paese si è sempre compiaciuto di essere il Paese del futuro. Per alcuni anni ha vissuto nell’illusione che il futuro fosse arrivato. L’attuale crisi dimostra che questa convinzione non era vera e che i profeti di ieri si sono sbagliati. L’industria brasiliana è tornata ai valori degli anni quaranta. Il nostro sistema educativo è scadente, alla pari di quello della sanità e della sicurezza. Si è creduto che la modernità coincidesse con l’innalzamento del consumo privato e niente più. Questo è stato l’eden di Lula. Ora, invece, il Paese si rende conto che la realtà è più complessa. Di conseguenza…


PPS e FAP promoverão conferência para debater problemas e soluções para as cidades

Conferência Nacional de Governança Democrática vai ser realizada em 2016 com foco na finança municipal, segurança pública, educação, saúde, mobilidade urbana e cultura.

A cidade de Vitória, governada pelo PPS, vai ser a sede da Conferência Nacional de Governança Democrática nos dias 19 e 20 de março de 2016. O evento concebido em parceria com a FAP (Fundação Astrojildo Pereira) para oferecer subsídios aos candidatos a vereador e prefeito nas eleições do ano que vem, foi anunciado nesta segunda-feira pelo Secretariado, instância partidária coordenada pelo secretário-geral, Davi Zaia, para executar as decisões da Executiva e do Diretório Nacional.

O foco da conferência, de acordo com Zaia, é a discussão de temas de interesses das cidades, como finança municipal, segurança pública, educação, saúde, mobilidade urbana e cultura. Antecedendo o evento serão realizadas fases regionais para a elaboração de propostas que irão ser debatidas na conferência.

Em novembro, a direção nacional inicia a divulgação dos textos básicos sobre cada um dos temas escolhidos para orientar a fase preparatória desse evento que pretende mobilizar não apenas candidatos, mas a militância, dirigentes e o público em geral interessado na solução dos problemas das cidades.

“A ideia é oferecer subsídios aos nossos candidatos para disputa eleitoral do ano que vem dentro daquilo que o PPS pensa a respeito dos temas definidos para a conferência, aprofundado a reflexão sobre os problemas e soluções para melhorar a governança das cidades de forma transparente e democrática”, disse Zaia.

Ele disse ainda que o objetivo da conferência é reunir os atuais prefeitos e vereadores do partido para criar um ambiente de “troca de ideias e experiências” com os candidatos que já disputaram ou estarão disputando a eleição municipal pela primeira vez.

Por: Luís Zanini


O jornalista Marco Antonio Rocha fala à TVFAP.net sobre Vlado e o Brasil

No dia em que o assassinato de Vladimir Herzog completa 40 anos, o seu amigo Marco Antonio Rocha, veterano jornalista com 57 anos de profissão, relata no jornal O Estado de S. Paulo os Dias de Terror que viveu na ditadura e conta a sua história em entrevista ao #ProgramaDiferente, da TVFAP.net, que você assiste aqui com exclusividade.

O presidente do PPS paulistano, Carlos Fernandes, também nos lembra que viveu situação parecida dentro de casa. Veja o depoimento sobre esta família histórica da luta pela redemocratização no PCB:

"Com o meu pai Annibal Fernandes aconteceu o mesmo que com o Marco Antonio Rocha uns meses antes, no primeiro semestre de 1975. Ele tinha acabado de sair para o trabalho, eu e meu irmão estávamos nos arrumando para ir à escola, aí toca a companhia de casa. Minha mãe Florita atende, é um jovem perguntando se o Sr.Annibal estava em casa. Ela, como toda a família, já era escolada nessas investidas militares. Logo percebe, pelos indícios (como o cabelo do jovem cortado batido, estilo milico, fazendo perguntas secas sobre o paradeiro dele, etc.) que era o DOI-Codi agindo ilegalmente, fazendo prisões sem mandato, torturando e só depois vendo como ficava... Uns sumiam, outros morriam em acidentes..."

"Ela rapidamente dispensa o jovem militar, liga para o trabalho do meu pai e avisa para ele sair de lá e não voltar para casa. Por sorte, ele seguiu a sugestão e `viajou` por um período, até articular sua apresentação de forma oficial ao DOI-Codi."

"Foram dias de tensão, com um suspeito ´casal de namorados´ toda a noite em frente de casa. Toda manhã aparecia um reco (militar) a paisana perguntando se o Sr. Annibal estava em casa. E tinha ainda o grampo do telefone, que a gente percebia quando tirava o telefone do gancho, pois antes do som de sinal aparecia um clic revelador."
 
"Hoje não me lembro quanto tempo foi esse perrengue, se dias ou semanas, mas até que um dia apareceu um militar a caráter com a intimação para ele se apresentar no DOI-Codi. Diferente de Herzog, meu pai foi um dos que entrou e saiu vivo do DOI-Codi."


O #ProgramaDiferente entrevista o cartunista Maringoni, doutor em História e que foi candidato do PSOL ao Governo de São Paulo em 2014

O #ProgramaDiferente, da TVFAP.net, entrevista o jornalista e cartunista Gilberto Maringoni. Ele é também professor de Relações Internacionais da Universidade Federal do ABC e foi o candidato do PSOL ao Governo do Estado de São Paulo nas eleições de 2014.

Doutor em História Social pela USP, Maringoni fala sobre a situação do país, a crise do governo Dilma, as manifestações pró e contra o PT, Lava Jato, Eduardo Cunha, esquerda x direita e a política no Brasil e no mundo.

Abaixo, um trabalho em quadrinhos que Maringoni fez há doze anos para a revista Aventuras na História, da Editora Abril, sobre o assassinato do jornalista Vladimir Herzog pela ditadura militar (episódio que completa 40 anos neste 25 de outubro de 2015):

vladomaringoni


#NatalSemDilma é o novo bordão das manifestações de rua pró-impeachment

O #ProgramaDiferente, da TVFAP.net, acompanhou nesta segunda-feira, 19 de outubro, mais uma manifestação pró-impeachment convocada pelos movimentos Vem Pra Rua e Brasil Livre em diversas cidades do país.

Desta vez o tema é #NatalSemDilma, para pressionar o presidente da Câmara, deputado Eduardo Cunha (PMDB), a dar prosseguimento ao pedido protocolado pelos juristas Hélio Bicudo e Miguel Reale Jr., pela advogada Janaina Paschoal, e por representantes de organizações sociais.
Assista a matéria exclusiva com alguns momentos da manifestação pelo #ImpeachmentJá, com depoimentos do vereador Gilberto Natalini, de Rogerio Chequer, do Vem Pra Rua, e do ator Alexandre Frota.

A TVFAP.net apresenta a íntegra do debate sobre Ética na Política com Pedro Simon, Miguel Reale Jr., Rogerio Chequer e Gilberto Natalini

A TVFAP.net apresenta a íntegra do evento que contou com a participação do ex-senador Pedro Simon, do jurista Miguel Reale Jr., de Maria Lucia Bicudo, filha do jurista Helio Bicudo (ele e Reale proponentes do impeachment da presidente Dilma Roussef), e de Rogerio Chequer, do Movimento Vem Pra Rua.

O debate sobre Ética na Política foi organizado pela RAPS (Rede de Ação Política pela Sustentabilidade) e pelo vereador Gilberto Natalini (PV) na Câmara Municipal de São Paulo.


PPS apoia PEC que dá poder aos estados para criar leis e impulsiona o federalismo no País

A divisão de poder e de responsabilidades entre a União e os estados é tema que provoca intensos debates há décadas no Brasil sobre o verdadeiro caráter federativo da República inscrito na Constituição de 1988, principalmente no que diz respeito a atribuição de legislar do entes federados. Um das principais críticas ao atual modelo é a centralização exagerada de poder na União, que ao ditar o ordenamento das leis acaba estabelecendo conflitos de competência com os estados em assuntos correlatos e concorrentes, provocando enormes prejuízos a sociedade.

Um exemplo emblemático do atrito causado pela supremacia da União sobre os estados foi a lei estadual paulista que autorizava o interrogatório de presos e testemunhas por videoconferência, considerada inconstitucional pelo STF (Supremo Tribunal Federal) em 2008.

Ao vetar o dispositivo, o tribunal decidiu que só o Congresso Nacional poderia alterar o Código de Penal, abrindo caminho para que 2 mil pessoas já condenadas pela Justiça de São Paulo, e que haviam sido ouvidas por juízes em videoconferência, pedissem a anulação do julgamento. O fato teve grande repercussão e somente em 2013, por meio de portaria, a videoconferência acabou sendo implantada na Justiça Federal.

Para equilibrar e desconcentrar o poder da União, as assembleias legislativas de 15 estados (AP, CE, ES, GO, MA, MG, PA, PR, PI, RJ, RO, RR, SC e SP), em parceria com a Uniale (União Nacional dos Legisladores e Legislativos Estaduais), apresentaram a Proposta de Emenda à Constituição (PEC 47/2012) para retirar do Congresso Nacional a exclusividade de legislar sobre normas de direito processual e agrário, assistência social, licitações e contratos nas áreas de transporte e trânsito, e dar maior alcance à legislação estadual.

Os autores da PEC propõe a modificação da repartição de competências legislativas entre a União e as unidades da federação, justificando a “premente necessidade de ampliação do campo de atuação institucional dos estados” que, segundo eles, são “comprimidos entre a União e os municípios”.

Tramitação

A proposta tramita na CCJ (Comissão de Constituição, Justiça e Cidadania) do Senado e é relatada pelo senador Antonio Anastasia (PSDB-MG). Em seu relatório, o tucano acolhe a PEC alegando que a “competência legislativa estadual merece ser repensada”. A leitura do seu substitutivo esta semana no colegiado, foi acompanhada por mais de 200 deputados estaduais. Foram retirados do texto original atribuições sobre tributação e propagandas comerciais.

"A PEC dá mais autonomia aos Estados membros e começa a fazer do Brasil uma verdadeira federação. O modelo atual, centralizador, impede que as políticas públicas avancem no Brasil. As assembleias legislativas já possuem hoje um corpo técnico altamente competente e cada Estado conhece bem a sua realidade para poder arbitrar em assuntos que favorecem o seu desenvolvimento. Estamos fazendo a história da federação”, afirmou, ao considerar que a medida permitirá o uso mais adequado de estruturas atualmente ociosas nos legislativos estaduais e do Distrito Federal.

Segundo ele, a alteração constitucional proposta devolve a ideia original federativa com a “União legislando sobre regras gerais, princípios, como uma moldura, mas permitindo que cada quadro seja pintado de maneira distinta em razão das circunstâncias e peculiaridades locais".

Na prática, a PEC fortalece o papel das assembleias legislativas e da Câmara Legislativa do Distrito Federal. Anastasia explicou que a União passará a editar apenas regras gerais, suplementadas por normas específicas elaboradas por cada uma das unidades da federação.

Pacto federativo

O presidente da Uniale, deputado estadual pelo PPS do Espírito Santo, Sandro Locutor, disse a PEC faz parte da luta da entidade pelo novo pacto federativo. “Ele começa com algumas mudanças que dão mais autonomia ao Poder Legislativo Estadual, desafogando o Congresso Nacional. Por isso, é importante que o cidadão brasileiro entenda que os deputados estaduais querem trabalhar mais com a mesma estrutura hoje existentes, sem aumento de custos para os contribuintes”, afirmou.

Sandro Locutor disse ainda que o substitutivo de Anastasia atende às expectativas da Unale para que os estados tenha mais autonomia legislativa, mesmo que de forma concorrente com a União.

Ele ressaltou também que a PEC 47 é a primeira iniciativa de mudança constitucional protagonizada pelas assembleias legislativas após a promulgação da Constituição de 1988. “Essa é a primeira de muitas outras que pretendemos apresentar”, adiantou Sandro Locutor.

Depois que for aprovada pelo Senado, a PEC segue para votação na Câmara dos Deputados.

Resgate  

Para o deputado estadual Davi Zaia (PPS-SP), secretário nacional do PPS, a emenda adequa as leis à realidade de cada unidade da federação.  “A PEC é importante porque resgata o federalismo no Brasil. Como os problemas e as realidades regionais são muito diferentes no País, a emenda possibilitará as assembleias legislativas legislar sobre temas relevantes – normas de direito processual e agrário, licitações e contratos nas áreas de transporte e trânsito –, adequando a leis a realidade de cada estado. Por isso apoiamos as mudanças que estão sendo propostas”, disse Zaia.

Audiência

Na próxima quinta-feira, a CCJ do Senado realiza audiência pública com juristas e especialistas para debater sobre o assunto. A reunião está prevista para as 10h.

Fonte: Assessoria do PPS


#ProgramaDiferente entra na onda do #OutubroRosa, entrevista a Dra. Albertina Duarte e debate o SUS no Dia do Médico

Em referência ao #OutubroRosa e em comemoração ao Dia do Médico, neste domingo, dia 18, o#ProgramaDiferente, da TVFAP.net, entrevista a Dra. Albertina Duarte, ginecologista e obstetra, ícone no atendimento a gestantes e adolescentes, e debate o SUS com o médico e deputado estadual Carlos Neder e com a advogada Rosana Chiavassa. Assista.
Na abertura, o vídeo "Esperança" homenageia a organização Médicos Sem Fronteiras. A matéria da semana trata também de saúde, mas com um olhar diferente: apresenta a caminhada noturna que acontece no centro histórico de São Paulo. Boa dica para a qualidade de vida de quem participa e igualmente salutar para a cultura da cidade.
#ProgramaDiferente é exibido na TVAberta de São Paulo todos os domingos, às 21h30.